Il 4 gennaio siamo finalmente atterrati a Mexicali, l’aeroporto più vicino alla nostra destinazione, Puerto Peñasco (l’immagine mostra il monumento al pescatore di gamberi, nella piazza centrale).
Ci siamo subito resi conto che sarebbe stato molto disagevole vivere in barca, a causa della temperatura che di notte scendeva intorno ai 3-4 gradi. Dopo un po’ di ricerche, siamo riusciti a trovare un appartamentino, munito di riscaldamento, abbastanza vicino al cantiere dove avevamo lasciato Zoe. Ci accordammo per un periodo di 15 giorni nella convinzione che la temperatura sarebbe salita e avremmo completato i lavori sulla barca. Entrambe queste previsioni si sono dimostrate ampiamente sottostimate. Alla fine siamo rimasti a Puerto Peñasco fino al 25 febbraio!
La nostra abitazione
Puerto Peñasco è una cittadina che all’inizio ti colpisce per la sabbia che invade tutto, con le strade che o ne sono ricoperte o sono proprio di sabbia. Ciò non stupisce in quanto il deserto è proprio alle spalle della città.
Deserto di Pinacate
L’attività prevalente è la pesca del gambero; ogni giorno diversi pescherecci, dopo aver caricato ingenti quantità di ghiaccio, lasciano il pittoresco porto per lanciare le loro reti. Molti TIR partono ogni giorno per trasportare tonnellate di gamberi nel resto del Messico e negli Stati Uniti.
Porto mercantile
Un’attività emergente è il turismo; condomini e hotel con decine di piani stanno rapidamente cambiando il panorama costiero. I turisti sono principalmente di origine statunitense, in particolare dall’Arizona; il confine con gli USA è a solo un’ora di auto. Noi abbiamo preso un volo da Città del Messico a Mexicali, e da lì abbiamo impiegato ad arrivare a Puerto Peñasco circa 3.5 ore in auto, attraversando un panorama di dune desertiche il cui colore rosato contrasta in maniera spettacolare con il blu intenso del mare. Appena arrivati in città e dopo aver stabilito quale appartamento affittare, siamo andati al cantiere a vedere Zoe, che appariva in ottime condizioni, a parte lo strato di sabbia che copriva un po’ tutto. I teloni di protezione avevano retto benissimo, l’interno era asciutto ed esattamente come l’avevamo lasciato.
Nei giorni successivi abbiamo acquisito la routine di recarci al cantiere verso le 10, quando la temperatura esterna diventava più mite;; rimanevamo a lavorare fino al tramonto con una breve pausa per pranzo che o consumavano nell’appartamento oppure nel chiosco Marisco Rey dove si gustavano eccellenti tacos e cocktail di gamberi, polpo e granchio; il tutto condito dalla simpatia della famiglia che gestiva questo piccolo chiosco, sempre affollatissimo.
Taco di gamberi, polpo e granchio
Cocktail di gamberi, polpo e granchio
Chiosco Marisco Rey
La domenica generalmente andavamo a visitare i dintorni. Oltre al deserto di Pinacate dove si trova anche un interessante e curato museo, una delle nostre destinazioni è stata un allevamento di ostriche di cui abbiamo favorito in grande abbondanza e dove abbiamo incontrato una simpatica famiglia che ci ha fatto dono di alcune birre che noi non avevamo provveduto a portare.
Allevatore di ostriche
Festa di compleanno all’allevamento di ostriche
Museo del deserto di Pinacate
Avevamo programmato diversi lavori di manutenzione, a questi se ne sono aggiunti vari altri imprevisti, principalmente legati al lungo tempo di sosta. La prima “sorpresa” (ma un po’ ce lo aspettavamo) sono state le batterie, che dopo due anni di carica continua e 6 anni di servizio hanno dato forfait. A queste si sono aggiunte diverse altre piccole sorprese, che ci hanno portato a fare due viaggi a San Diego e uno a Tucson per recuperare parti di ricambio e materiali per i lavori. Abbiamo ovviamente approfittato di tali occasioni per goderci qualche giorno per visitare la bellissima città di San Diego con le sue numerose attrattive.
Lavori in corso
Levigatura e preparazione per la verniciatura del paramare
Hotel del Coronado a San Diego
Lo zoo di San Diego
Il cantiere che ci ha ospitato è di proprietà di Salvador Cabrales, senior e junior (padre e figlio), persone di squisita cortesia e disponibilità. Ci hanno trattato come se fossimo di famiglia, aiutandoci in tutti i modi possibili. Il loro cantiere è situato in una posizione strategica al riparo degli uragani e vicino agli Stati Uniti per comprare parti di ricambio, e il rapporto con chi, come noi, gli affida la propria barca è di totale affidabilità.
Cantieri Cabrales
Portiamo inoltre nel nostro cuore Homero, il proprietario del ristorante Blue Marlin. Homero ci ha accolto nel suo ristorante con grande senso di ospitalità, facendoci anch’egli sentire come se fossimo a casa. Ogni volta che siamo stati al suo ristorante, dove peraltro si mangia benissimo, abbiamo avuto il piacere della sua compagnia ed apprezzato i suoi racconti.
Ristorante Blue Marlin di Homero
Sebbene non vedessimo l’ora di ricominciare finalmente a navigare, la partenza da Puerto Peñasco è stata velata di tristezza per aver lasciato degli amici che ci mancheranno.
Puerto Peñasco
Il 4 gennaio siamo finalmente atterrati a Mexicali, l’aeroporto più vicino alla nostra destinazione, Puerto Peñasco (l’immagine mostra il monumento al pescatore di gamberi, nella piazza centrale).
Ci siamo subito resi conto che sarebbe stato molto disagevole vivere in barca, a causa della temperatura che di notte scendeva intorno ai 3-4 gradi. Dopo un po’ di ricerche, siamo riusciti a trovare un appartamentino, munito di riscaldamento, abbastanza vicino al cantiere dove avevamo lasciato Zoe. Ci accordammo per un periodo di 15 giorni nella convinzione che la temperatura sarebbe salita e avremmo completato i lavori sulla barca. Entrambe queste previsioni si sono dimostrate ampiamente sottostimate. Alla fine siamo rimasti a Puerto Peñasco fino al 25 febbraio!
La nostra abitazione
Puerto Peñasco è una cittadina che all’inizio ti colpisce per la sabbia che invade tutto, con le strade che o ne sono ricoperte o sono proprio di sabbia. Ciò non stupisce in quanto il deserto è proprio alle spalle della città.
Deserto di Pinacate
L’attività prevalente è la pesca del gambero; ogni giorno diversi pescherecci, dopo aver caricato ingenti quantità di ghiaccio, lasciano il pittoresco porto per lanciare le loro reti. Molti TIR partono ogni giorno per trasportare tonnellate di gamberi nel resto del Messico e negli Stati Uniti.
Porto mercantile
Un’attività emergente è il turismo; condomini e hotel con decine di piani stanno rapidamente cambiando il panorama costiero. I turisti sono principalmente di origine statunitense, in particolare dall’Arizona; il confine con gli USA è a solo un’ora di auto. Noi abbiamo preso un volo da Città del Messico a Mexicali, e da lì abbiamo impiegato ad arrivare a Puerto Peñasco circa 3.5 ore in auto, attraversando un panorama di dune desertiche il cui colore rosato contrasta in maniera spettacolare con il blu intenso del mare. Appena arrivati in città e dopo aver stabilito quale appartamento affittare, siamo andati al cantiere a vedere Zoe, che appariva in ottime condizioni, a parte lo strato di sabbia che copriva un po’ tutto. I teloni di protezione avevano retto benissimo, l’interno era asciutto ed esattamente come l’avevamo lasciato.
Nei giorni successivi abbiamo acquisito la routine di recarci al cantiere verso le 10, quando la temperatura esterna diventava più mite;; rimanevamo a lavorare fino al tramonto con una breve pausa per pranzo che o consumavano nell’appartamento oppure nel chiosco Marisco Rey dove si gustavano eccellenti tacos e cocktail di gamberi, polpo e granchio; il tutto condito dalla simpatia della famiglia che gestiva questo piccolo chiosco, sempre affollatissimo.
Taco di gamberi, polpo e granchio
Cocktail di gamberi, polpo e granchio
Chiosco Marisco Rey
La domenica generalmente andavamo a visitare i dintorni. Oltre al deserto di Pinacate dove si trova anche un interessante e curato museo, una delle nostre destinazioni è stata un allevamento di ostriche di cui abbiamo favorito in grande abbondanza e dove abbiamo incontrato una simpatica famiglia che ci ha fatto dono di alcune birre che noi non avevamo provveduto a portare.
Allevatore di ostriche
Festa di compleanno all’allevamento di ostriche
Museo del deserto di Pinacate
Avevamo programmato diversi lavori di manutenzione, a questi se ne sono aggiunti vari altri imprevisti, principalmente legati al lungo tempo di sosta. La prima “sorpresa” (ma un po’ ce lo aspettavamo) sono state le batterie, che dopo due anni di carica continua e 6 anni di servizio hanno dato forfait. A queste si sono aggiunte diverse altre piccole sorprese, che ci hanno portato a fare due viaggi a San Diego e uno a Tucson per recuperare parti di ricambio e materiali per i lavori. Abbiamo ovviamente approfittato di tali occasioni per goderci qualche giorno per visitare la bellissima città di San Diego con le sue numerose attrattive.
Lavori in corso
Levigatura e preparazione per la verniciatura del paramare
Hotel del Coronado a San Diego
Lo zoo di San Diego
Il cantiere che ci ha ospitato è di proprietà di Salvador Cabrales, senior e junior (padre e figlio), persone di squisita cortesia e disponibilità. Ci hanno trattato come se fossimo di famiglia, aiutandoci in tutti i modi possibili. Il loro cantiere è situato in una posizione strategica al riparo degli uragani e vicino agli Stati Uniti per comprare parti di ricambio, e il rapporto con chi, come noi, gli affida la propria barca è di totale affidabilità.
Cantieri Cabrales
Portiamo inoltre nel nostro cuore Homero, il proprietario del ristorante Blue Marlin. Homero ci ha accolto nel suo ristorante con grande senso di ospitalità, facendoci anch’egli sentire come se fossimo a casa. Ogni volta che siamo stati al suo ristorante, dove peraltro si mangia benissimo, abbiamo avuto il piacere della sua compagnia ed apprezzato i suoi racconti.
Ristorante Blue Marlin di Homero
Sebbene non vedessimo l’ora di ricominciare finalmente a navigare, la partenza da Puerto Peñasco è stata velata di tristezza per aver lasciato degli amici che ci mancheranno.