Il 24 Febbraio all’alba abbiamo finalmente lasciato l’ormeggio diretti a San Carlos.
Il porto di Puerto Peñasco
Qualche minuto dopo, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di ricevere dal nostro amico Homero una fotografia della nostra barca che stava superando il capo di Puerto Peñasco.
Uscendo da Puerto Peñasco
San Carlos dista circa 280 miglia nautiche. Dopo due anni di sosta non vedevamo l’ora di far navigare Zoe. Con il vento in poppa, ovvero da nord-ovest che in questa stagione soffia in maniera abbastanza costante, siamo partiti un po’ trepidanti per il timore di aver tralasciato qualche lavoro necessario, ma soprattutto domandandoci se quelli che avevamo completato avrebbero retto la prova del mare. Quello che ci è subito apparso evidente è che avremmo dovuto coprirci adeguatamente in quanto la temperatura non sarebbe stata particolarmente mite per un bel po’ di tempo.
Abbiamo impiegato circa quattro giorni ad arrivare a San Carlos, con quattro soste notturne. La prima notte l’abbiamo trascorsa nella tranquilla baia di Tepoca: un ancoraggio sicuro di fronte a una lunga spiaggia bianca, dove siamo arrivati verso le 10 della notte. La tappa seguente è stata la piccola Isla Patos, poco a nord della ben più grande Isla Tiburon. Anche in questo caso, siamo arrivati di notte e piacevole è stata la sorpresa alla mattina della presenza di una nutrita colonia di leoni marini.
Isla Patos
Dopo aver circumnvigato la costa occidentale di Isla Tiburon con un vento che superava costantemente i 20 nodi, siamo arrivati rapidamente a Bahia Risco Colorado, nel sud dell’isola, al riparo dal vento di nord ovest, tipico di questa stagione.
Bahia Risco Colorado
L’ultima tappa è stata Bahia San Pedros, a breve distanza dalla nostra destinazione finale. La mattina seguente abbiamo raggiunto la baia di San Carlos, il cui ingresso si presenta con un panorama estremamente suggestivo e dove spicca per la sua particolarissima forma il Cerro Tetakawi.
Ingresso a San Carlos
Bahia San Carlos e il Cerro Tetakawi
Arrivati alla marina, abbiamo occupato l’ultimo posto disponibile, peraltro in una zona abbastanza esposta alle onde e al venti prevalenti. La marina di San Carlos è in una posizione scenicamente spettacolare, soprattutto quando le luci del tramonto fanno assumere colorazioni particolari ai rilievi che circondano tutta la baia.
Marina San Carlos
San Carlos è una cittadina a vocazione turistica, abitata da molti cittadini statunitensi e canadesi in pensione. Il giorno successivo al nostro arrivo abbiamo perlustrato i dintorni e abbiamo raggiunto la vicina città di Guaymas, con l’intenzione di visitare le marine dove avremmo potuto lasciare Zoe per la stagione degli uragani (da Giugno a Ottobre). La zona di San Carlos/Guaymas è considerata un porto relativamente sicuro. Durante la nostra ricerca abbiamo appreso che nella marina governativa si era appena reso disponibile un posto barca. Nei principali porti turistici messicani sono infatti presenti queste marine governative, chiamate Fonatur, economicamente molto convenienti e ben organizzate. Non è facile trovare posto in quanto sono in genere dotate di pochi posti barca. Siamo stati molto fortunati e dobbiamo ancora ringraziare Eduardo, il responsabile della marina, che ci ha dimostrato molta cortesia e disponibilità.
Da San Carlos a Guaymas
La marina Fonatur a Guaymas
Abbiamo approfittato della sosta per festeggiare il compleanno di Sergio in un ristorante sul mare dove abbiamo fatto onore ai diversi piatti di ottimi “mariscos”, in una atmosfera di grande allegria e vivacità, forse anche un po’ troppo rumorosa…
Al ristorante di Doña Rosita
Abbiamo passato circa una settimana a Guaymas, dovendo purtroppo constatare che molte delle cose e dei servizi di cui avevamo ancora bisogno non erano disponibili. Abbiamo quindi deciso di ripartire in direzione di Mazatlan sperando di avere maggiore fortuna. In realtà, abbiamo deciso di fare una tappa intermedia a Topolobambo, sia per spezzare il viaggio, sia per visitare il Copper Canyon.
Uscendo dalla baia di Guaymas, abbiamo potuto apprezzare la linea costiera velata dalla nebbia delle prime ore del mattino.
Uscendo dalla baia di Guaymas
Da Puerto Peñasco a Guaymas
Il 24 Febbraio all’alba abbiamo finalmente lasciato l’ormeggio diretti a San Carlos.
Il porto di Puerto Peñasco
Qualche minuto dopo, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di ricevere dal nostro amico Homero una fotografia della nostra barca che stava superando il capo di Puerto Peñasco.
Uscendo da Puerto Peñasco
San Carlos dista circa 280 miglia nautiche. Dopo due anni di sosta non vedevamo l’ora di far navigare Zoe. Con il vento in poppa, ovvero da nord-ovest che in questa stagione soffia in maniera abbastanza costante, siamo partiti un po’ trepidanti per il timore di aver tralasciato qualche lavoro necessario, ma soprattutto domandandoci se quelli che avevamo completato avrebbero retto la prova del mare. Quello che ci è subito apparso evidente è che avremmo dovuto coprirci adeguatamente in quanto la temperatura non sarebbe stata particolarmente mite per un bel po’ di tempo.
Abbiamo impiegato circa quattro giorni ad arrivare a San Carlos, con quattro soste notturne. La prima notte l’abbiamo trascorsa nella tranquilla baia di Tepoca: un ancoraggio sicuro di fronte a una lunga spiaggia bianca, dove siamo arrivati verso le 10 della notte. La tappa seguente è stata la piccola Isla Patos, poco a nord della ben più grande Isla Tiburon. Anche in questo caso, siamo arrivati di notte e piacevole è stata la sorpresa alla mattina della presenza di una nutrita colonia di leoni marini.
Isla Patos
Dopo aver circumnvigato la costa occidentale di Isla Tiburon con un vento che superava costantemente i 20 nodi, siamo arrivati rapidamente a Bahia Risco Colorado, nel sud dell’isola, al riparo dal vento di nord ovest, tipico di questa stagione.
Bahia Risco Colorado
L’ultima tappa è stata Bahia San Pedros, a breve distanza dalla nostra destinazione finale. La mattina seguente abbiamo raggiunto la baia di San Carlos, il cui ingresso si presenta con un panorama estremamente suggestivo e dove spicca per la sua particolarissima forma il Cerro Tetakawi.
Ingresso a San Carlos
Bahia San Carlos e il Cerro Tetakawi
Arrivati alla marina, abbiamo occupato l’ultimo posto disponibile, peraltro in una zona abbastanza esposta alle onde e al venti prevalenti. La marina di San Carlos è in una posizione scenicamente spettacolare, soprattutto quando le luci del tramonto fanno assumere colorazioni particolari ai rilievi che circondano tutta la baia.
Marina San Carlos
San Carlos è una cittadina a vocazione turistica, abitata da molti cittadini statunitensi e canadesi in pensione. Il giorno successivo al nostro arrivo abbiamo perlustrato i dintorni e abbiamo raggiunto la vicina città di Guaymas, con l’intenzione di visitare le marine dove avremmo potuto lasciare Zoe per la stagione degli uragani (da Giugno a Ottobre). La zona di San Carlos/Guaymas è considerata un porto relativamente sicuro. Durante la nostra ricerca abbiamo appreso che nella marina governativa si era appena reso disponibile un posto barca. Nei principali porti turistici messicani sono infatti presenti queste marine governative, chiamate Fonatur, economicamente molto convenienti e ben organizzate. Non è facile trovare posto in quanto sono in genere dotate di pochi posti barca. Siamo stati molto fortunati e dobbiamo ancora ringraziare Eduardo, il responsabile della marina, che ci ha dimostrato molta cortesia e disponibilità.
Da San Carlos a Guaymas
La marina Fonatur a Guaymas
Abbiamo approfittato della sosta per festeggiare il compleanno di Sergio in un ristorante sul mare dove abbiamo fatto onore ai diversi piatti di ottimi “mariscos”, in una atmosfera di grande allegria e vivacità, forse anche un po’ troppo rumorosa…
Al ristorante di Doña Rosita
Abbiamo passato circa una settimana a Guaymas, dovendo purtroppo constatare che molte delle cose e dei servizi di cui avevamo ancora bisogno non erano disponibili. Abbiamo quindi deciso di ripartire in direzione di Mazatlan sperando di avere maggiore fortuna. In realtà, abbiamo deciso di fare una tappa intermedia a Topolobambo, sia per spezzare il viaggio, sia per visitare il Copper Canyon.
Uscendo dalla baia di Guaymas, abbiamo potuto apprezzare la linea costiera velata dalla nebbia delle prime ore del mattino.
Uscendo dalla baia di Guaymas