Tikehau è un atollo relativamente piccolo, per lo meno in confronto a Rangiroa dalla quale dista una trentina di miglia. Ci era stato decantato da diversi velisti amici come un atollo particolarmente bello con in più l’attrattiva di un sito dove si potevano, con buona probabilità, incontrare in immersione le Mante Ray. Partiti il 10 agosto da Rangiroa abbiamo raggiunto con il vento a favore Tikehau e ci siamo diretti subito verso il sito indicato, con la speranza di essere più fortunati della precedente occasione a Tahuata, isola delle Marchesi dove, nonostante anche lì le probabilità fossero piuttosto alte di vedere il grande pesce, eravamo rimasti delusi nelle nostre aspettative. Abbiamo dato fondo di fronte al Motu Mauu Manta Cleaning Station, con vista su una vecchia Pearl Farm abbandonata di cui rimangono alcuni edifici in rovina.
Ansiosi di scoprire se questa volta la signora Manta si sarebbe degnata di palesarsi, ci siamo subito immersi per una prima sessione di snorkeling esplorativa. Inutile dire che la fortuna non ci ha assistiti, tuttavia lo snorkeling è stato comunque piacevole per il fondale ricco di variopinti coralli e relativa fauna ittica. La mattina seguente abbiamo ricevuto il gradito messaggio di Anders, l’amico danese della barca Mona che era ancorata di fronte al paesino di Tikehau, il quale proponeva di raggiungerci in gommone insieme alla moglie ed al figlioletto. Così, al loro arrivo dopo un paio d’ore, ci siamo immersi alla ricerca della Manta. Dopo solo pochi minuti, Anders ci ha fatto segno di aver visto qualcosa e di raggiungerlo. Con poche poderose bracciate, “energizzate” dalla speranza di incontrare finalmente il grande pesce, siamo stati finalmente soddisfatti nelle nostre aspettative: sotto di noi, a pochi metri di profondità, si librava un bellissimo esemplare di Manta Ray dalle dimensioni imponenti così da incutere inizialmente un minimo di timore, subito superato dal piacere di osservare le sue leggiadre evoluzioni. Con nostra sorpresa non mostrava il minimo timore per la nostra peraltro rispettosissima presenza ed anzi tendeva ad avvicinarsi sempre di più come per osservarci meglio a distanza ravvicinata. Siamo riusciti ad effettuare un video che riteniamo possa render merito dell’emozione che abbiamo provato.
Questo è uno di quegli incontri che resteranno impressi in modo indelebile nella nostra memoria. Il giorno dopo, ormai paghi dell’esperienza del giorno prima, ci siamo spostati accanto alla barca dei nostri amici ed abbiamo con loro esplorato il grazioso villaggetto.
Poiché per i giorni successivi le previsioni metereologiche davano un rafforzamento notevole del vento, abbiamo a malincuore preso la decisione di partire anticipatamente per effettuare il passaggio, l’ultimo per quest’anno, verso l’arcipelago delle Society Island dove avevamo predisposto di porre Zoe a secco in un cantiere dell’isola di Raiatea.
Tikehau
Tikehau è un atollo relativamente piccolo, per lo meno in confronto a Rangiroa dalla quale dista una trentina di miglia. Ci era stato decantato da diversi velisti amici come un atollo particolarmente bello con in più l’attrattiva di un sito dove si potevano, con buona probabilità, incontrare in immersione le Mante Ray. Partiti il 10 agosto da Rangiroa abbiamo raggiunto con il vento a favore Tikehau e ci siamo diretti subito verso il sito indicato, con la speranza di essere più fortunati della precedente occasione a Tahuata, isola delle Marchesi dove, nonostante anche lì le probabilità fossero piuttosto alte di vedere il grande pesce, eravamo rimasti delusi nelle nostre aspettative.
Abbiamo dato fondo di fronte al Motu Mauu Manta Cleaning Station, con vista su una vecchia Pearl Farm abbandonata di cui rimangono alcuni edifici in rovina.
Ansiosi di scoprire se questa volta la signora Manta si sarebbe degnata di palesarsi, ci siamo subito immersi per una prima sessione di snorkeling esplorativa. Inutile dire che la fortuna non ci ha assistiti, tuttavia lo snorkeling è stato comunque piacevole per il fondale ricco di variopinti coralli e relativa fauna ittica.
La mattina seguente abbiamo ricevuto il gradito messaggio di Anders, l’amico danese della barca Mona che era ancorata di fronte al paesino di Tikehau, il quale proponeva di raggiungerci in gommone insieme alla moglie ed al figlioletto. Così, al loro arrivo dopo un paio d’ore, ci siamo
immersi alla ricerca della Manta. Dopo solo pochi minuti, Anders ci ha fatto segno di aver visto qualcosa e di raggiungerlo. Con poche poderose bracciate, “energizzate” dalla speranza di incontrare finalmente il grande pesce, siamo stati finalmente soddisfatti nelle nostre aspettative:
sotto di noi, a pochi metri di profondità, si librava un bellissimo esemplare di Manta Ray dalle dimensioni imponenti così da incutere inizialmente un minimo di timore, subito superato dal piacere di osservare le sue leggiadre evoluzioni. Con nostra sorpresa non mostrava il minimo timore per la nostra peraltro rispettosissima presenza ed anzi tendeva ad avvicinarsi sempre di più come per osservarci meglio a distanza ravvicinata. Siamo riusciti ad effettuare un video che riteniamo possa render merito dell’emozione che abbiamo provato.
Questo è uno di quegli incontri che resteranno impressi in modo indelebile nella nostra memoria. Il giorno dopo, ormai paghi dell’esperienza del giorno prima, ci siamo spostati accanto alla barca dei nostri amici ed abbiamo con loro esplorato il grazioso villaggetto.
Poiché per i giorni successivi le previsioni metereologiche davano un rafforzamento notevole del vento, abbiamo a malincuore preso la decisione di partire anticipatamente per effettuare il passaggio, l’ultimo per quest’anno, verso l’arcipelago delle Society Island dove avevamo predisposto di porre Zoe a secco in un cantiere dell’isola di Raiatea.