Hiva Oa dall’interno

Sabato mattina, 11 Maggio, di buon’ora ci siamo avviati con l’auto a noleggio, sempre in compagnia di Joe e Lupita, verso la parte nord est di Hiva Oa per visitare la zona archeologica di Lipona, nei pressi di Puamau, che riunisce la più importante collezione di tiki di tutte le isole Marchesi e della Polinesia Francese in generale. La strada che abbiamo percorso era molto panoramica in quanto si inerpicava all’interno di una folta vegetazione, per poi riaffacciarsi sulla costa formata da alte falesie a strapiombo sul mare di un blu intenso, che contrastava con la bordura spumeggiante delle onde frangenti.

La visita archeologica di Lipona, area destinata alle cerimonie religiose, ci ha disvelato varie rappresentazioni di tiki, sculture in pietra che, secondo alcune ipotesi, vogliono rappresentare l’uomo primigenio e per altre sarebbero divinità adorate dai popoli che avevano colonizzato, intorno al primo secolo DC queste isole, provenendo dal lontano sud-est asiatico.

Purtroppo, non si può certo dire che ci siamo fatti una cultura, data l’esigua presenza di informazioni presenti nel sito, per altro molto ben tenuto, all’interno di una radura colma di fiori e piante rigogliose.

Dopo una piacevole sosta presso un ristorante locale dove abbiamo avuto modo di provare vari piatti della cucina locale, abbiamo ripreso la nostra gita alla scoperta dell’isola di Hiva Oa, visitando da terra alcune delle baie che già avevamo visto dalla barca il giorno del nostro arrivo.

La domenica mattina abbiamo continuato l’esplorazione dell’isola visitando Ta’Aoa, un piccolo villaggio vicino ad Atuona, e un attiguo sito archeologico dove si svolgevano cerimonie religiose, tra cui anche sacrifici umani.